Licenziare per i profitti? E' possibile e "lecito"

Ne avevamo parlato mesi fa, il licenziamento puo' avvenire anche solo adducendo la motivazione che l'azienda vuole accrescere i profitti. Ci sembra una autentica beffa ammettere che il giustificato motivo oggettivo può esserci non solo la riorganizzazione aziendale ma anche al superamento di congiunture di mercato sfavorevoli . Fino ad oggi il licenziamento poteva avvenire in presenza di  crisi d’impresa, oggi invece si potrà licenziare per garantire la «migliore efficienza gestionale o produttiva», o per l' «incremento della redditività d’impresa».

Ormai non solo i diritti ma la nostra fonte di sopravvivenza, il lavoro, diventa una variabile dipendente dai profitti di impresa,  non sappiamo come sarà possibile la verifica da parte del Giudice delle effettive effettive  esigenze organizzative o produttive per giustificare il licenziamento. In teoria, ricordiamo solo in teoria, ci diranno che la riorganizzazione aziendale dovrà essere accertata ma il fatto che si possa eliminare una posizione lavorativa dall'organigramma aziendale resta una libertà concessa ai padroni che presto si trasformerà in libero arbitrio.

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