I luoghi comuni sul sovranismo e i richiami al rispetto dei patti di stabilità

L'Italia è sotto osservazione, lo ricordano oligarchici e intellettuali, giornalisti e politici particolarmente sensibili ai dettami europei.

E' sempre utle ricordare la famosa lettera della Bce all'Italia (http://www.ilsole24ore.com/art/notizie/2011-09-29/testo-lettera-governo-italiano-091227.shtml?uuid=Aad8ZT8D), dettata dagli interessi economici e finanziari, una sorta di colpo di stato altrettanto cruente, in termini di devastazione sociale, di un attacco militare vero e proprio.

 Nel Gennaio 2016 Bruxelles è tornata a parlare di «alti rischi» per l’Italia causa indebitamento e crediti deteriorati dalle banche, l'obiettivo era quello di rimettere in discussione il sistema finanziario, (ma a dire il vero sul banco degli imputati avrebbe dovuto trovarsi anche il sistema politico connivente) investito da  scandali e  sotto accusa dai creditori delle Banche che volevano tornare in possesso delle loro cifre.  I richiami periodici ai Governi Italiani fanno parte di una strategia consolidata, inchiodare i paesi al rispetto del Fiscal Compact  e imporre loro politiche atte alla  riduzione del deficit strutturale e del debito, a interventi mirati nelle politiche previdenziali e del lavoro per ridurre il poter di acquisto e di contrattazione, abbattere la spesa pubblica (riducendo i servizi e lo stipendio di 3 milioni e passa di lavoratori e di lavoratrici ai quali aggiungere gli addetti negli appalti sempre piu' risicati)

Storici e cronisti degni di questo nome dovrebbero avere scritto da tempo testi su queste continue intromissioni nella politica italiana, al contrario raccontano ogni giorno di uno spettro che si aggirerebbe per il vecchio Continente minandone la stabilità:il sovranismo.
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Il rovesciamento della colpa mette sul banco degli imputati chi si oppone alla Brexit in Gb ( una opposizione dipinta come conservatrice anche se il Partito Laburista, da quando ha abbandonato le tesi liberiste di Blair, ha accresciuto consensi ovunque ma soprattutto tra giovani e ceti popolari), e quanti restano contrari alle politiche di austerità denunciando il carattere eversivo della Bce che mira direttamente allo stravolgimento degli assetti nazionali e nel nostro caso, con l'ausilio del Pd, alla revisione profonda della stessa Carta Costituzionale che  società finanziarie globali da anni giudicano  troppo socialista e di ostacolo alla ripresa dell'Italia.

Nonostante le politiche di austerità, la contrazione dei salari, lo sganciamento delle pensioni da ogni loro rivalutazione, l'economia italica non decolla, gli interessi sul debito aumentano visto che ormai assorbono una quota crecente della ricchezza prodotta.  Il nostro paese ha scarsa memoria, basta ricordare la acritica esaltazione del fascismo operante sui social network, esaltazioni alimentate da ignoranza e luoghi comuni.

Ma non prendiamocela con il popolo e i plebei perchè tanta ignoranza è alimentata e costruita ad arte dagli oligarchici, dagli intellettuali piu' in voga, dalla spirale del silenzio mirante a costruire attraverso social e mezzi di comunicazione verità incontrovertili e assolute. Anzi, è proprio l'odio per i plebei ad alimentare pericolose derive autoritarie in salsa europeista e ad allontanarsi da una visione obiettiva dell'UE e dei suoi pericoli che da qualcuno vengono ridicolizzati con l'ironia, saccente, classista e distaccata  dai problemi reali, verso il sovranismo.

 Qualcuno si sarà illuso sulla politica espansiva della Bce o sulle concessioni accordate al Pd per allentare i vincoli sui patti di stabilità, intanto si attende il nuovo Esecutivo politico per ripresentare la solita lista degli interventi prioritari, dai tagli alla spesa pubblica  e al welfare fino a un non meglio definito pacchetto di investimenti destinati ad infrastrutture e innovazioni.

Nel frattempo sarebbe bene prendere atto che la Ue ha salvato innumerevoli Istituti finanziari con tanti soldi con i quali sarebbe stato possibile incrementare salari e pensioni e consentire cosi' la ripresa dei consumi reali ricordando che ormai da anni, il controllo sulle banche è stato spostato dai paesi nazionali a organismi sovranazionali come la Bce.

Chiunque faccia della ironia sul cosiddetto sovranismo dovrebbe prima capire che senza autonomia decisionale in materia di moneta, credito e politiche del lavoro, continueremo a produrre per pagare il debito contratto per salvare non la Pubblica amministrazione ma i privati, i grandi capitali, gli speculatori finanziari

Cronisti, giornalisti e storici sono davanti a un bivio: o raccontare i fatti e la storia recente con nozione di causa, obiettività e autonomia intellettuale  o assecondare la polemica contro il sovranismo funzionale ormai alla tutela della Bce, dei patti di stabilità e delle politiche di austerità .

Una scelta di campo che poi dovrebbe anche riguardare la deontologia professionale e la ricerca di un pensiero critico verso l'esistente di cui abbiamo bisogno tutti.

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