Il realismo dei padroni : a proposito di Industria 4.0 Intervento di delegati Sgb di Pisa al convegno di Lari

All'assise generale di Confindustria, tenutasi pochi giorni or sono, i Padroni hanno fornito precise indicazioni ai partiti dettando, senza alcuna mediazione, le loro priorità: una nuova spending review fatta di tagli alla spesa pubblica, poderosi tagli fiscali e contributivi per le imprese, finanziamenti a fondo perduto in nome della innovazione , digitalizzazione supportata da precarietà, bassi salari e ristrettissimi spazi di contrattazione sindacale. Insomma meno soldi nelle casse statali, contributi leggeri per i lavoratori che determineranno pensioni da fame, riduzione della spesa pubblica, un sistema fiscale costruito ad uso e consumo delle imprese, i soldi delle tasse impiegati per aiutare gli industriali, ricette vecchie e a tutti note.

Ma attenzione: non si tratta solo di semplici proposte, sono piuttosto ndicazioni ben definite che hanno già avuto i primi effetti negli scenari politici, dalla Lega che appoggia il voucher e il jobs act fino al Mov 5 stelle che dimentica quanto detto e scritto sull'euro e sull'Ue, per non parlare poi del Pd e di Forza Italia che fanno a gara per piegare i loro programmi alle esigenze padronali.

Decontribuzione e pacchetto Industria 4.0 , smantellamento del welfare, previdenza e sanità integrativa nei contratti nazionali, ampio spazio alla contrattazione di secondo livello, ecco arrivare le prime proposte forti che per altro sono già da anni in fieri. Industria 4.0 va di pari passo alla precarietà e alla politica dei bassi salari, ha bisogno di delocalizzare produzioni dove il costo orario è abbattuto ai minimi termini, Industria 4.0 alimenta lo sfruttamento  intensivo della forza lavoro e il sistema di controllo tecnologico e repressivo dei lavoratori e delle lavoratrici.

Ma per affermarsi, Industria 4.0 ha bisogno di essere accompagnata da altre politiche:dallo smantellamento del diritto di sciopero alle dinamiche dei bassi salari passando attraverso la contrazione dei diritti e delle tutele, degli spazi di democrazia sindacale
Sicuramente i padroni non parlano a vanvera, non sono come i politici che oggi sono contro la Fornero che hanno votato in Parlamento. L'obiettivo è quello di tagliare lo stato sociale e con i nostri soldi(meno welfare, meno salario, minori diritti) finanziare le imprese e la innovazione tecnologica, abbattere il debito. Continue richieste di tagli fiscali e della spesa pubblica, privatizzazioni e delocalizzazioni, spazi maggiori per i privati in nome della concorrenza, aprire sanità e sociale ad una gestione affaristica, al business se preferite.

Cosa vorrà dire "proporre l’alleanza pubblico-privato"?  Aprire la strada a nuove privatizzazioni, alle politiche di decontribuzione sulle assunzioni, ai  crediti d’imposta, alla ennesima spending review, a salari inferiori (dopo le tutele crescenti) per i neo assunti.

Al di là delle innovazioni tecnologiche, Industria 4.0 è anche e soprattutto altro, si accompagna a politiche che mirano a devastare i contratti nazionali e la contrattazione, a saccheggiare il pubblico favorendo le privatizzazioni, alimentando lo sfruttamento con tanti lavori sottopagati o gratuiti. E' forse questo il risultato della innovazione tecnologica? Di sicuro la tecnologia piegata ai dettami del profitto padronale, invece di lavorare meno si lavora di piu' e sempre piu' sfruttati, l'uso padronale della innovazione ci sta rinchiudendo in una gabbia, nella prigione delle istituzioni totali.

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