Venezuela: è in atto un golpe fascista sostenuto dagli Usa

VENEZUELA: FERMIAMO IL FASCISMO E LA STRATEGIA GOLPISTA
Cosa sta realmente accadendo in Venezuela? Da oltre un mese, da quando sono iniziate le proteste e i disordini nelle strade delle città venezuelane, in base a un copione già visto, i grandi mass-media, diversi governi e forze politiche, alcune Ong ripetono: «Manifestanti pacifici massacrati dalla polizia e dai colectivos pro-regime».
In realtà non sono affatto pacifici molti dei manifestanti organizzati dalle destre con l’intento irresponsabile di destabilizzare il paese. Nel 2002 le stesse destre furono protagoniste di un vero e proprio golpe contro l’ex Presidente Chávez e nel 2014 organizzarono le guarimbas (violenza di piazza) contro l’attuale e legittimo Presidente Maduro. Oggi i settori fascisti dell’opposizione venezuelana continuano ad agire in maniera violenta e con atti terroristici concentrati in alcuni centri urbani nei quali governa l’opposizione, con l'appoggio delle autorità locali a loro affini. Le squadracce fasciste, incappucciate e armate sia di armi, che dibastoni, pietre, molotov e petardi, assaltano strutture pubbliche (anche ospedali, depositi di medicine, asili nido, cliniche veterinarie, etc.), distruggono beni collettivi, saccheggiano, aggrediscono la Guardia Nazionale Bolivariana. È una violenza ben organizzata, dotata di giubbotti antiproiettile, maschere antigas, ordigni lancia petardi e abbigliamento griffato.
Un esame dettagliato delle tragiche morti smonta la versione di «Maduro che fa sparare sulla folla» da una polizia che in piazza non è armata e usa solo lacrimogeni. Viceversa, gran parte dei morti è imputabile all’opposizione (e ai cecchini, come già visto nel golpe del 2002); aumentano i femminicidi politici; i (pochi) responsabili di uso eccessivo della forza fra le forze dell’ordine sono sotto inchiesta e detenuti. Ma la mistificazione è tale, che anche manifestanti “chavisti” uccisi diventano, per i mass-media, attivisti dell'opposizione “massacrati dal regime”.
Due pesi due misure: grazie al bombardamento mediatico, il mondo ignora le pacifiche e grandi manifestazioni di appoggioal governo.
Perché proprio il Venezuela? Perché è il Paese con le maggiori riserve petrolifere del pianeta. Le conquiste sociali sono state ottenute grazie alla ridistribuzione dei proventi del petrolio controllati dalla società petrolifera di Stato (PDVSA). Approfittando della congiuntura economica sfavorevole causata dalla riduzione del prezzo del greggio, l'oligarchia interna e le multinazionali tentano di rimettere le mani sull'enorme risorsa petrolifera e di bloccare il processo di integrazione. E’ opportuno ricordare che l’attuale Segretario di Stato statunitense, Rex Tillerson, fino alla sua recente nomina è stato a capo della Exxon-Mobil.
La destra, che ignora le regole della Costituzione, accusa assurdamente di «golpe» il governo che ha convocato una nuova Assemblea Costituente.
 
Anche l’accusa di «attacco alla libertà di stampa» è ridicola, dato che, sia in Venezuela che fuori, i mass-media privati e Internet sono il megafono dell’opposizione.  Così come l’accusa di «dittatura» e di «aver portato la popolazione alla miseria e alla fame»: dal 1999, il governo bolivariano ha compiuto enormi progressi sociali (sanità, educazione, case, alimentazione, diritti sociali, etc.), riconosciuti anche a livello internazionale.
È vero che,negli ultimi anni, una grave crisi dovuta al crollo dei prezzi del petrolio, alla guerra economica, all'accaparramento di prodotti di prima necessità, alle sanzioni, al killeraggio finanziario e ad altri fattori ha provocato grandi difficoltà. Ma i limiti e i possibili errori commessi dal processo bolivariano, non giustificano certo le gazzarre fasciste, la destabilizzazione e la strategia golpista in atto.
Vanno denunciate le pesanti interferenze esterne capeggiate dagli Stati Uniti (ma anche dell'Italia e dell'Europa) che, per tornare a controllare le risorse ingenti del paese, finanziano e addestrano l’opposizione, dichiarano il Venezuela “una minaccia”, influenzano organizzazioni regionali come l’Osa, mentre il “Comando Sud” prepara l’intervento militare.
Non è accettabile che il governo italiano e alcune forze politiche (con in testa il PD)  proteggano l’opposizione fascista e violenta in Venezuela!
Invece di gettare benzina sul fuoco, occorre sostenere il dialogo fra governo e opposizione, con la mediazione di diversi ex presidenti iberoamericani e della Santa Sede.
La manipolazione dei mass-media porta alla guerra. La verità porta alla pace.
Per queste ragioni denunciamo:
·        La violenza golpista della destra venezuelana
·        Le ingerenze esterne degli Usa, della Ue e dei loro alleati
·        La vergognosa informazione a senso unico dei mass-media italiani
Sosteniamo invece con forza:
·        Il dialogo di pace tra governo e opposizione sostenuto anche dal Papa
·        Il consolidamento delle conquiste sociali realizzate da Chávez e da Maduro
 
Marco Consolo
Responsabile Dipartimento America Latina di Rifondazione Comunista
 

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