Se non è zuppa è pan bagnato...I voucher escono dalla porta per rientrare dalla finestra

Sono trascorse poche settimane da quando il Governo ha eliminato i voucher. Una decisione dettata, con furbizia, dalla certezza che alle urne avrebbero rimediato una sonora sconfitta e per evitare la quale occorreva disinnescare la bomba referendaria.
Una vittoria del  quesito referendario promosso dalla Cgil, Cgil che tuttavia ha decisamente sottovalutato quanto stava accadendo, nei giorni successivi alla leggina anti voucher, dentro la compagine governativa e in seno alle associazioni padronali, tutti a chiedere il ritorno del voucher ma sotto altre forme perché le alternative al buono lavoro erano troppo costose per le aziende.

La sola ragione per la quale tornano i voucher è legata  ai costi delle alternative, costi a carico dei padroni. Dai dati Inps intanto si capisce che il voucher era uno strumento utilizzato soprattutto nel centro Nord, poco nel Sud, quindi ben poco utile a rompere la gabbia del lavoro nero

La nuova disciplina del lavoro occasionale presentata dal Governo è oggetto di aspre polemiche in questi giorni. Perché?


Intanto  la legge, il Dl 25\2017, che ha cancellato il voucher, visto che l'art 75 della Costituzione  parla esplicitamente di abrogazione  totale o parziale, è stata decisamente aggirata anche se nulla vieta al Governo di tornare sui suoi passi. Schiaffo alla democrazia? Sicuramente si' ma la petizione della Cgil e l'appello a Mattarella sono una risposta debole perché l'abrogazione del lavoro occasionale avviene in quanto non è materia tutelata dalla costituzione.

Teoricamente il Governo dovrebbe tenere conto della volontà dei cittadini e prendere atto che il voucher, anche sotto altre spoglie, non va bene, in pratica nulla osta che in Parlamento approvino una nuova disciplina sul lavoro saltuario.

E' la contraddizione tipica della democrazia borghese, da una parte riconosce dei diritti e allo stesso tempo permette anche ai detrattori dei diritti di trovare un escamotage per rimetterli in discussione.

La questione è dunque un'altra: chi pensava di avere vinto una guerra sul fronte della precarietà dovrà ricredersi ben presto perché il Governo e i padroni non rinunceranno al lavoro saltuario, i rapporti di forza giocano a loro favore con il sindacato sulla difensiva e sempre ben disposto a lasciare che il manovratore agisca indisturbato (vedi Pubblico Impiego)

Per tutte queste ragioni, sta tornano il lavoro saltuario e in Parlamento discutono del libretto di famiglia con un monte ore predefinito di prestazioni di lavoro, con una piattaforma informatica dell'Inps a cui iscriversi telematicamente e attraverso la quale sarà possibile acquistare un pacchetto di ore lavorative da utilizzare in alcune attività che vanno dalle ripetizioni, al babysitteraggio, ai piccoli lavori domestici e alla assistenza domiciliare, praticamente una buona parte delle  attività un tempo coperte dal voucher

Ogni ora lavorativa costerà 8 euro netti (10 euro lordi), a pagare sarà l'Inps  che erogherà il compenso il giorno 15 del mese successivo.


Anche uno sciocco capisce la somiglianza di questo sistema con il voucher  ma furbescamente il Governo ha portato alcune modifiche, per esempio un lavoratore con il libretto non potrà superare annualmente il compenso di 5 mila euro (al massimo 2.500 per ogni singolo committente) e si restringe , ma non troppo, la platea degli utilizzatori.

Ma le sorprese non finiscono qui , infatti la proposta di legge parla anche di un nuovo «contratto di prestazione occasionale» facilitandone il ricorso per prestazioni occasionali e saltuarie, utilizzabile da datori di lavoro che abbiano piu' di 5 dipendenti subordinati e a tempo indeterminato

Il nuovo contratto di prestazione occasionale sarà a disposizione per edili, agricoli , appalti di vario genere con il limite delle 280 ore annue a persona e anche in questo caso l'attivazione sarà telematica.
Il pagamento dei compensi , come per il libretto famiglia, sempre attraverso la piattaforma informatica Inps,  9 euro netti all'ora il compenso (con i contributi previdenziali e assicurativi diventano 12,37 euro lordi), tranne che nel settore agricolo che stabilisce il compenso minimo in base al ccnl nazionale.
Come vediamo il voucher cambia pelle ma nella sostanza resta invariato, faranno passare questa legge per poi accorgersi che resteranno fuori alcuni settori, come lo sport e gli eventi, per i quali non è ipotizzabile solo il ricorso al lavoro gratuito e per questa ragione torneranno alla carica per estendere l'uso del libretto.
Illudersi che questo Parlamento possa rispettare la volontà degli elettori è sbagliato, significa attribuire al Partito democratico un ruolo che non ha e interlocuzioni che non intende sviluppare con la parte sindacale. E' il Parlamento che ha approvato la Legge Minniti ricordiamocelo sempre.

Mattarella non farà niente per ostacolare questa leggina, nei fatti non sarebbe costituzionalmente obbligato a  farlo.
Pensare che il quesito referendario sia  stato sufficiente a fermare il voucher e il costante ricorso ai contratti precari è la contraddizione principale perché i padroni, oggi come ieri, capiscono solo quando si scatena il conflitto, quando stanno a contare le ore di blocco della produzione, i costi dei ritardi nella distribuzione delle merci, l'importo dei mancati guadagni. E i padroni, già all'indomani della legge che abrogava il voucher, avevano già dettato le linee per il nuovo lavoro saltuario, basta rileggersi le ultime settimane de Il sole 24 ore con le reazioni positive di esponenti del Pd e del Pdl che a fine aprile avevano iniziato a lavorare al testo.

Quello che serve è ben altro, una stagione di scioperi all'insegna del rifiuto totale della precarietà, una mobilitazione che coinvolga ogni settore  e faccia della lotta alla precarietà l'obiettivo prioritario di resistenza, perché resistere a chi ci sfrutta ogni giorno è non solo un atto di coraggio ma una necessità per recuperare rispetto e dignità umana oltre alla tutela dei nostri interessi materiali.

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