Pubblico impiego: Attenzione alle pagelline...


ATTENZIONE ALLE PAGELLINE

Chi vuole contestare la valutazione deve partire dalla procedura, ossia dalla puntuale verifica del ciclo della performance, verificare in primo luogo sulla corretta attuazione dei colloqui gestionali,  quelli  con i quali si danno gli
obiettivi da raggiungere.
E’ bene sempre appurare se gli obiettivi conferiti sono corretti e realmente raggiungibili con gli strumenti a disposizione di ciascun lavoratore.

Se un dirigente o una posizione organizzativi non ha fatto  questi colloqui , se i lavoratori e le lavoratrici non sono stati adeguatamente coinvolti nei processi, se non viene fornita tempestiva e periodica informazione sull’
eventuale non raggiungimento degli obiettivi, allora la stessa valutazione non potrà che essere inficiata e contestata
La riforma Madia, approvata pochi giorni fa, incide sui profili disciplinari e sul piano economico. Infatti, si abbatte non solo sul misero salario accessorio ma opera selettivamente anche ai fini della progressione di fascia orizzontale che sulle progressioni di carriera, l’obiettivo della Madia, in linea con i dettami di Tritchet a Draghi, si prefiggeva il compito di contenere
la stesa del personale e di mettere in competizione la forza lavoro per dividersi poi il nostro salario, la cui erogazione dovrebbe non essere sottoposta a valutazione.

Sostanzialmente questa riforma si basa su una filosofia che, facendo finta di premiare i meritevoli, inasprisce ancora di più di fatto quel modello di contrattazione che abbandona i diritti di tutti, i diritti diventano variabili
dipendenti dei dirigenti e delle loro valutazioni. Tutto cio’ non incrementa la produttività e non accresce i servizi, divide piuttosto i lavoratori rendendoli subalterni a logiche perdenti.
Nel frattempo della Legge Brunetta non si parla più, con la Madia non ci saranno piu’ le fasce ma resta la diseguale divisione dei salari

E COSi’ FACENDO FA FINTA DI VOLER PREMIARE I PIU' MERITEVOLI SI INTRODUCONO MECCANISMI SELETTIVI CHE ACCRESCONO IL POTERE DEI DIRIGENTI CHE FARANNO IL BELLO E IL CATTIVO TEMPO

come dipendenti, con il mancato rinnovo contrattuale abbiamo perso una discreta fetta di potere d'acquisto, ma i sacrifici non sono finiti, infatti due anni dopo la sentenza della Consulta i rinnovi contrattuali sono ancora lontano dall’arrivare.

I vincoli europei applicati solo per non accrescere la massa salariale e stabilizzare i privati, la messa in sicurezza dei bilanci viene fatta pagare solo a noi, mentre  generali e capitani continuano ad accrescere i loro salari, del resto la forbice tra gli stipendi dei dirigenti e del restante personale si
sta allargando sempre di piu’.

Anzi  si continua a indicare come responsabili dei problemi da loro creati i \le dipendenti che ne sono le vittime e se provano ad alzare la testa c’è sempre un codice disciplinare pronto per l’uso, anzi per la repressione.

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