Giornata di sciopero generale nei trasporti: 16 Giugno

Il 24 Aprile scorso è stata pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale la “manovrina” che contiene alcuni articoli riguardanti il trasporto pubblico locale con la riduzione del 20% dei finanziamenti statali al settore.
 
Altro provvedimento è la riduzione del 15% della quota regionale – che verrebbe ridistribuita alle Regioni in “regola”  - nel caso in cui le Regioni non affidino il servizio tramite bando di gara, di fatto l’istituzione di un vero e proprio incentivo alla privatizzazione del trasporto pubblico.
 
Il governo Gentiloni – diretta emanazione della Troika europea – continua nella politica dei tagli ai finanziamenti del trasporto pubblico messa in atto negli ultimi 20 anni, causa principale delle condizioni disastrose in cui versa il settore.
 
I tagli dei finanziamenti e la privatizzazione hanno  prodotto:
 
Per i lavoratori abbattimento dei diritti, peggioramento delle condizioni di vita (aumentano carichi e orario di lavoro), tagli all’occupazione, riduzioni salariali con la disapplicazione di accordi di miglior favore conquistati negli anni;
Per gli utenti peggioramento del servizio, aumento delle tariffe, riduzione e cancellazione di numerose tratte, deterioramento delle condizioni di sicurezza;
Aziende sull’orlo del  fallimento con una manutenzione a dir poco inefficiente, autobus che circolano in condizioni di emergenza: gomme lisce, guasti, bus che prendono fuoco. Le stesse fonti governative parlano di un buon 40% di aziende sull’orlo del fallimento, con lavoratori a cui non vengono neanche pagati gli stipendi.
 
Questo avviene in tutti i settori dei trasporti, per contrastare  questi processi, per unire e dare più forza alle vertenze in atto
 
ADERIAMO  E SOSTENIAMO LO  SCIOPERO GENERALE DEI TRASPORTI
 
No alla privatizzazione del trasporto pubblico;
Per la definizione di un piano generale dei trasporti con finanziamenti certi da parte dello stato;
Per la garanzia della sicurezza dei lavoratori e dei viaggiatori;
Rinnovi contrattuali veri: aumenti in paga base, riduzione dell’orario di lavoro, diritto alla pensione;
Difesa dell’unico vero welfare, quello universale contro il finanziamento obbligatorio del fondo pensione Priamo;
Democrazia sindacale contro l’accordo del 10 gennaio sulla rappresentanza che espropria i lavoratori del diritto di farsi rappresentare liberamente e di  eleggere delegati non compiacenti
Salvaguardare i servizi pubblici da tagli, riduzioni dei servizi e aumenti dei costi

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