Decide la città

a  seguire l'appello per la manifestazione del 10 giugno a Pisa
 
Decide la città
A Pisa, una rete solidale prova a costruire alleanze e nuove forme di resistenza, scoprendo che nell'unione delle lotte e nella ricerca di rivendicazioni comuni, siamo tutte e tutti più potenti.
Grazie al percorso femminista Non Una di Meno ci siamo incontrate e siamo scese insieme in un corteo che l'8 marzo ha attaversato le strade di Pisa. A partire da quei primi momenti di lotta abbiamo costruito insieme occasioni di incontro e di dialogo spontaneo e collettivo.
Ci siamo scoperte meno sole di quanto ci fosse sembrato fino a quel momento.
Nelle alleanze che stiamo costruendo cerchiamo delle pratiche comuni che si arricchiscano delle nostre differenze, ci raccontiamo, condividiamo esperienze, nell'intento comune di riprendere le nostre vite, migliorandole e sottraendole a politiche securitarie e repressive.
Le donne e le soggettività LGBTQI producono un discorso sul genere, sulla sessualità e sull'autodeterminazione dei corpi e mostrano come l'autogestione dei centri d'ascolto, degli sportelli legali e ginecologici, dei centri antiviolenza, dei consultori, risponda al costante taglio ai servizi e al welfare. Giovani e studenti, che vivono quotidianamente la città, animandola e arricchendola, sono spesso costretti ad accettare un lavoro sottopagato, gratuito, precario e sono privi di potere decisionale rispetto alle politiche cittadine e universitarie. Chi lotta nelle case popolari o contro gli affitti troppo alti, denuncia l'avidità di costruttori, palazzinari e di un sistema costruito attorno ai loro portafogli, sottolineando l'esigenza di un confronto sulla questione abitativa. I migranti, corpo vivo e produttivo di questa città, raccontano le condizioni di vita nei centri di accoglienza, la soppressione di qualsiasi forma d'indipendendenza e di libertà decisionale sulla propria quotidianità, la sempre più manifesta volonta da parte di chi gestisce i centri di accoglienza di minare la loro autonomia, già precaria per le condizioni di lavoro gratuito o malretribuito. Rivendicano il diritto di scegliere sulle proprie vite.
Tutto queste esperienze si sono incontrate il 21 maggio in piazza Santa Caterina mettendo assieme esigenze, aspirazioni e prospettive, realtà e storie di vita ,dando vita a  'Decide la città' al fine di creare un percorso collettivo che denunci la mancanza di una possibilità di scelta. Attraverso esperienze di  l'autorganizzazione dal basso sono nate realtà femministe della Limonaia Zona Rosa  e della Mala Servanen Jin. Ancora una volta chi decide contro la città ha provato a cancellarle entrambe sgomberandole. L'amministrazione ha deciso di risolvere come fosse un problema di ordine pubblico quella che in realtà è una questione politica.
Una parte della città, quella che si organizza per sopravvivere alla crisi, per costruire un'alternativa negli spazi sociali, nelle lotte sulla casa e sul lavoro, nel mutualismo, non può più essere ignorata nel processo decisionale che trasforma e innova la città. Pisa è la città di tutte e tutti.
Con quest'appello promuoviamo la manifestazione cittadina del 10 giugno, con concentramento alle ore 16 e 30 in Piazza Mazzini. Non è una scelta casuale: la Prefettura - sede istituzionale del Governo - è oggi più che mai il simbolo delle decisioni dall'alto che, tramite il decreto Minniti, il delirio securitario anti-movida, la negazione dell'emergenza abitativa, tentano di disgregare il tessuto sociale e di negare forme di solidarietà collettive autorganizzate.
Il corteo cittadino si concluderà in Piazza XX settembre, di fronte a Palazzo Gambacorti, dove il Sindaco e presidente della Provincia Filippeschi, sta ignorando sistematicamente le vitali questioni politiche e sociali poste dalla "città di sotto". Sarà un corteo partecipato e popolare, per far sentire la ricchezza e la determinazione delle nostre voci, a metterle in comune, a costruire uno spazio di espressione che la politica istituzionale del Partito Democratico, anche a suon di sgomberi e blindature, sta ostacolando.
 
Sabato 10 giugno scendiamo in piazza, decide la città!

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